Discalculia con accento di contesto GAY IBM

Che cosa dice un uomo? Che cosa si può dire, cioè.

Tutta questa agonia era cominciata con Chloe un po' stanca e adesso Chloe era troppo annoiata per sottoporsi alla terapia. Film pornografici, aveva film pornografici a casa.

Durante la Rivoluzione francese, mi ha raccontato Chloe, le donne chiuse in prigione, le duchesse, baronesse, marchese, quello che erano, si scopavano qualsiasi uomo montasse loro addosso. Chloe mi alitava sul collo. Montami sopra. Sgancia, come dire. Scopare fa passare il tempo.

La petite mort, la chiamavano i francesi.

Chloe aveva film pornografici, se ero interessato. Amilnitrito. Lubrificanti.

Di norma avrei avuto un'erezione. La nostra Chloe però è uno scheletro immerso in cera gialla.

Con Chloe conciata così, io non sono niente. Meno di niente. Eppure Chloe mi spinge spalla contro spalla quando ci sediamo in circolo sul tappeto. Chiudiamo gli occhi. Toccava a Chloe condurci in meditazione guidata e lei ci ha trasportati nel giardino della serenità. Chloe ci ha guidati su per la china al palazzo delle sette porte. Dentro il palazzo c'erano le sette porte, la porta verde, la porta gialla, la porta arancione, e Chloe ci ha guidati all'apertura di ciascuna, la porta blu, la porta rossa, la porta bianca, a trovare che cosa c'era dentro.

Con gli occhi chiusi abbiamo immaginato il nostro dolore come una sfera di luce bianca risanatrice che ci avvolgeva i piedi e saliva alle ginocchia, alla vita, al

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petto. L'aprirsi dei nostri chakra. Il chakra del cuore. Il chakra della testa. Chloe ci ha guidati in grotte dove abbiamo incontrato l'animale della nostra forza. Il mio era un pinguino.

C'era ghiaccio a coprire il fondo della grotta e il pin- guino ha detto: scivola. Senza alcuno sforzo abbiamo scivolato per tunnel e gallerie.

Poi è stato il momento di abbracciarsi.

Apri gli occhi.

Questo era il contatto fisico terapeutico, ha detto lei.

Tutti dovevamo sceglierci un partner. Chloe mi si è buttata intorno alla testa a piangere. Aveva lingerie senza spalline a casa e piangeva. Chloe aveva unguenti e ma- nette e piangeva mentre io guardavo la lancetta dei secondi del mio orologio compiere undici giri.

Così io non ho pianto al mio primo gruppo di sostegno, due anni fa. Non ho pianto nemmeno al mio secondo o al mio terzo gruppo di sostegno. Non ho pianto al gruppo dei parassiti del sangue o dei tumori viscerali o della demenza organica cerebrale.

È così che va con l'insonnia. Tutto è così lontano, una copia di una copia di una copia. L'insonnia ti distanzia da ogni cosa, tu non puoi toccare niente e niente può toccare te.

Chuck.Palahniuk -Fight Club -